Il pane di Matera è da ritenersi tra i migliori in produzione. Costituiva l'alimento base, era tutto: se c'era un pezzo di pane c'era vita e speranza.
E' il fiore all'occhiello di Matera e le madri di un tempo lo impastavano con le mani e lo infornavano nei forni a legna rispettando dei rigorosi turni.
Sin dal pomeriggio del giorno prima, si preparava un piccolo impasto di lievito. Il mattino successivo colei che doveva infornare al primo turno iniziava a lavorare alle ore 03:00-04:00 circa; dopo un'ora e mezza di lavoro fatto rigorosamente con le braccia, la massa veniva coperta al caldo tra coperte.
Intorno alle ore 06:00 circa si iniziava a suddividere la massa in tanti pezzi ben modellati riponendoli su una tavola di legno in attesa che il fornaio passasse a ritirare il tutto.
Il fornaio segnava ogni pezzo con il marchio di famiglia o con un segno convenzionale. Il sabato era il giorno in cui solitamente i forni erano al completo perché ognuno aveva un figlio salariato o il marito in campagna che voleva il pane fresco: la domenica partivano per la campagna dove rimanevano per circa 15 giorni.
Il pane si conservava bene per diversi giorni e quando diventava duro si era soliti consumarlo ammollato in acqua, fredda d'estate e calda d'inverno condita con olio, aglio, cipolle e verdure. Vi era anche l'usanza di abbrustolire il pane duro sul braciere e condirlo con olio, la "fedda rossa": la Bruschetta.
E' il fiore all'occhiello di Matera e le madri di un tempo lo impastavano con le mani e lo infornavano nei forni a legna rispettando dei rigorosi turni.
Sin dal pomeriggio del giorno prima, si preparava un piccolo impasto di lievito. Il mattino successivo colei che doveva infornare al primo turno iniziava a lavorare alle ore 03:00-04:00 circa; dopo un'ora e mezza di lavoro fatto rigorosamente con le braccia, la massa veniva coperta al caldo tra coperte.
Intorno alle ore 06:00 circa si iniziava a suddividere la massa in tanti pezzi ben modellati riponendoli su una tavola di legno in attesa che il fornaio passasse a ritirare il tutto.
Il fornaio segnava ogni pezzo con il marchio di famiglia o con un segno convenzionale. Il sabato era il giorno in cui solitamente i forni erano al completo perché ognuno aveva un figlio salariato o il marito in campagna che voleva il pane fresco: la domenica partivano per la campagna dove rimanevano per circa 15 giorni.
Il pane si conservava bene per diversi giorni e quando diventava duro si era soliti consumarlo ammollato in acqua, fredda d'estate e calda d'inverno condita con olio, aglio, cipolle e verdure. Vi era anche l'usanza di abbrustolire il pane duro sul braciere e condirlo con olio, la "fedda rossa": la Bruschetta.